Aprile 26, 2024


In occasione del convegno annuale del MPV il tema scelto come oggetto di discussione Per una “Custodia del creato” Coltivare l’alleanza tra persona ambiente e mercato.

Dopo i saluti di S.E.Mons. Maurizio Aloise, e del Presidente del MPV dott. Natale Bruno, nella veste di coordinatore e moderatore dei lavori nonché introdotti dalla Prof.ssa Aquilina Sergio (docente di Teologia Morale Speciale Vita Fisica/Bioetica) che in qualità di responsabile della Commissione di biogiuridica si
soffermerà su La teologia del creato come vocazione del custodire”. Lo spunto che dà avvio a questo
convegno prende le mosse dalla lettura dell’Enciclica del Santo Padre Laudato sì. Lo spirito che
pervade l’Enciclica è l’istanza della cura che, mai come in questo particolare momento che il mondo
vive è senza dubbio di vasta portata invitando ad un profondo rinnovamento dei comportamenti
personali e comunitari, così come ad una trasformazione dell’economia, della società e degli stessi
orizzonti culturali, questo aspetto sarà il punctum crucis dell’intervento di Don Antonio Martello
dal titolo, Lo stile della conversione integrale nella laudato si’. L’umanità è entrata in una nuova era,
in cui la potenza tecnologica ha raggiunto livelli enormi, che se da una parte apre all’uomo ampie
possibilità, dall’altra spesso sembra che l’uomo moderno non conosca limiti, è come se egli non sia
stato educato al retto uso della potenza, ciò dovuto al fatto che l’immensa crescita tecnologica non
è stata accompagnata da uno sviluppo dell’essere umano per quanto riguarda la responsabilità, i
valori, la coscienza. Ed allora dobbiamo promuovere quella “spiritualità ecologica” di cui parla Papa
Francesco, che va oltre il rapporto antropocentrico arrogante con la natura e ci invita a riconoscere
con umiltà che dobbiamo essere minori e soggetti a tutti, compresa la creazione, subditi omnibus,
secondo le parole di san Francesco, sarà l’intervento del Prof.Luca Parisoli (Docente Ordinario di
Storia della filosofia medievale – Dipartimento di Studi Umanistici- Unical a disegnare l’approccio
francescano alla relazione con il creato. Non ci può essere ecologia senza una adeguata
antropologia, questa nuova relazione di rispetto, meraviglia, stupore e gratitudine dovrebbe essere
il fondamento di questo nuovo rapporto. Dobbiamo custodire in forma chiara e nitida la realtà della
presenza e dell’opera di Cristo, facendo in modo che tutto concorra a mettere in risalto il primato
del mistero della salvezza che viene celebrato, questo aspetto sarà analizzato da Don Antonello
Gatto ( Docente di Teologia dogmatica Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale- Istituto Teologico
Cosentino “Redemptoris Custos”- e ISSR San Francesco di Sales – Rende – Cs) che si soffermerà su
Lo sguardo di Gesù sul creato: l’incarnazione come accadimento cosmico. Ed allora occorre, dunque,
assumere ad archè, l’inviolabilità della vita umana dal suo inizio fino alla morte naturale come
conditio sine qua non, per la continuità della vita della specie. Se riflettiamo paradossalmente,
proprio il progresso scientifico, che mira a conferire all’uomo una migliore qualità di vita, può
tragicamente insidiare la vita stessa. Oggi, questo grido di allarme, sembra quanto mai attuale. La
sfida rivolta all’uomo del terzo millennio, quindi, è quella di un recupero dell’umanità, che, sarà
possibile solo attraverso il dialogo, la solidarietà l’ascolto e l’incontro con l’altro.
Prof.ssa Aquilina Sergio,
Responsabile della Commissione di biogiuridica MpV Corigliano-Rossano