Scutellà: «La nostra regione per rinascere ha necessità di dare valore al merito dei suoi giovani»
«Un paese che vuole rinascere deve avere il coraggio e la capacità di scoprire e portare alla luce chi lavora nel torbido: corrotti e corruttori. Sono loro che hanno messo una palla al piede allo sviluppo dell’Italia e anche della Calabria dove a dare manforte a questa condizione deprecabile c’è anche la mano della criminalità organizzata. Il Movimento 5 Stelle con strenua determinazione ha voluto una legge che crea nella società, dalla politica al mondo dell’imprenditoria, nuovi spazi che dovranno essere occupati dal merito e da chi avendo delle competenze e un talento è stato, purtroppo, messo alla porta dal sistema della prevaricazione, della corruzione, dell’iniquità sociale».
È quanto dichiara la portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, commentando l’entrata in vigore della Legge “Spazzacorrotti” che ha ricevuto anche il via libera costituzionale da parte della Consulta.
«Facciamo subito chiarezza – dice Scutellà – rispetto all’artata disinformazione che è stata messa in giro da parti della politica a cui, evidentemente, è indigesta una legge che eliminerà definitivamente la corruzione dagli apparati dello Stato e della società civile. La Consulta non ha dichiarato incostituzionale lo “Spazzacorrotti”, a differenza di quanto le opposizioni, compreso Renzi, si stanno affrettando a gridare ai quattro venti. Ha chiarito che il divieto di concessione dei benefici penitenziari ai condannati per gravi reati contro la pubblica amministrazione deve valere per i reati commessi dall’approvazione della legge Spazzacorrotti in poi e non per quelli commessi prima. La norma che abbiamo approvato nella legge Spazzacorrotti, pertanto, è viva e funziona perfettamente».
«La legge anti-corruzione voluta dal Movimento – precisa ancora Scutellà – e dal Ministro Bonafede è il più avanzato strumento di contrasto al malaffare che l’Italia abbia mai avuto. E ne trarrà beneficio anche e soprattutto la Calabria dove l’ultimo rapporto dell’Anac relativo all’annualità 2019 su “Numeri, luoghi e contropartite del malaffare in Italia” evidenzia nella nostra regione ben 14 casi di corruzione, al quinto posto in Italia. Si tratta di una conquista epocale per i cittadini e per tutti gli italiani onesti; qualcosa di molto diverso – conclude – da quello che i vecchi partiti avevano prodotto in passato».