Si avvicina la stagione estiva senza alcun cambiamento: gli interventi sulla indispensabile e necessaria depurazione sono ancora rimasti sulla carta e senza alcun provvedimento concreto e attuabile. Nomine, relazioni, progetti, rivisitazione di questi, conferenze di servizi, spreco di risorse, ma il mare subisce, ancora, l’aggressione della mano violenta dell’uomo.
Fallimento assoluto dei commissari nominati. La Calabria subisce, ulteriormente, la vessazione di Governi non certamente amici e vicini alle esigenze vitali della regione. Con Decreto legge 29 dicembre 2016, n. 243 convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2017, n. 18, recante “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2017, all’art. 2, relativo a “Procedure di infrazione europee n. 2004/2034 e n. 2009/2034 per la realizzazione e l’adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione”, è prevista la nomina di un Commissario straordinario unico di Governo, al quale “sono attribuiti compiti di coordinamento e realizzazione degli interventi funzionali a garantire l’adeguamento nel minor tempo possibile alle sentenze di condanna della Corte di Giustizia dell’Unione europea pronunciate il 19 luglio 2012 (causa C565/10) e il 10 aprile 2014 (causa C-85/13) evitando l’aggravamento delle procedure di infrazione in essere, mediante gli interventi sui sistemi di collettamento, fognatura e depurazione delle acque reflue necessari in relazione agli agglomerati oggetto delle predette condanne non ancora dichiarati conformi […]”. Ebbene, sono decorsi quasi dieci anni dalla prima sentenza, ma nulla è cambiato! Ancora una volta il disastro ambientale causato da soggetti, certamente incompetenti, nominati dal Governo e che hanno continuato ad incassare lauti compensi senza migliorare nulla e senza l’assunzione di nessun intervento concreto e conclusivo: e, pertanto, tutto viene scaricato a mare senza la realizzazione degli impianti dovuti. Ma la gravità della situazione risulta ancor più intollerabile allorquando nessun calabrese si è indignato su questo spreco di risorse e su nessun riscontro concreto alle sentenze emesse dalla Corte di Giustizia! La Lega non tollera più questa situazione al limite dell’illecito non potendo un commissario rimanere al suo posto senza rispondere alle esigenze urgenti di una intera regione e, quindi, ne richiede la rimozione immediata e l’eventuale instaurazione dell’azione contabile e penale sia per il recupero delle somme sprecate che per valutare la esistenza di possibili condotte rilevanti. La Calabria non può essere una colonia per spartire somme e per rafforzare carrozzoni che hanno solo danneggiato la regione e non apportato alcun miglioramento.
Il Commissario Regionale Lega
Giacomo Francesco Saccomanno