L’arteria come opportunità di sviluppo per l’Area Jonica e funzionale all’apertura dell’Altopiano al corridoio Adriatico.
La costruenda strada Sila-Mare, impantanata nei meandri dell’incompiuto in classica salsa calabrese, potrebbe rappresentare un volano di sviluppo interessante per tutta la comunità Jonico-Silana, qualora venissero messe in connessione la SS107 e la SS106.
Ad oggi la strada, almeno nella bozza di progetto, rappresenta un collegamento veloce tra la Jonica e Longobucco, ma oltre il centro pedesilano e verso la Sila inoltrata non è stato previsto alcun raccordo.
Il comprensorio Florense, per raggiungere il corridoio Adriatico è costretto a compiere il periplo di mezza Sila raggiugendo Cosenza, quindi Sibari. Parimenti dicasi per i flussi turistici adriatici che per raggiungere le località di villeggiatura dell’Altopiano, sono costretti a seguire percorsi stradali dettati da mezzo secolo di scelte centraliste. Queste hanno artatamente disegnato che le direttrici di traffico, giunte a Sibari, virassero verso l’area Valliva della Regione, proseguendo quindi per Cosenza per poi iniziare l’arrampicamento nei pressi della città Brutia.
Non bisogna certo essere maestri in geografia per comprendere che tale mappatura è totalmente infedele ad un percorso snello e veloce verso l’entroterra se si conosce la conformazione dell’Arco Jonico Silano, naturalmente sporgente a Levante.
Basterebbe prolungare la costruenda strada ad ovest di Longobucco ricongiungendola alla SS107 nei pressi di San Nicola Silano e l’ambito di San Giovanni in Fiore disterebbe dalla costa dell’alto Jonio circa 40 minuti contro le oltre 2 ore che si impiegano oggi per raggiungere Corigliano-Rossano via Cosenza.
Si avvicinerebbe la Sibaritide alle località di villeggiatura silane di villaggio Palumbo, Lorica e Camigliatello, e San Giovanni in Fiore alla linea di costa, generando un circolo economico che avrebbe risvolti molto interessanti. Ma cosa ancor più specifica si metterebbero in connessione due strade di itinerario europeo: la Jonica e la Silana Crotonese, riadeguando il tracciato della vecchia 177 “Silana di Rossano”, rendendola quindi una strada di categoria C1.
Gli Amministratori Silani dovrebbero fare squadra su questa concreta possibilità per il territorio, profilando all’unisono la propria voce nelle stanze della Regione. Il tempo dei “solisti” dovrà, giocoforza, lasciare spazio alla coralità, atteso che solo le scelte congiunte e di vicendevole e sussidiario interesse potranno avere canali di prelazione e preferenza poiché non già utili alla semplice comunità, ma di valenza territoriale.
Solo lo sforzo congiunto di tutti i Sindaci delle comunità investite dal progetto potrà aumentare l’autorevolezza e la non più differibile necessità della pubblica valenza riguardante l’infrastruttura.
Domenico Mazza
Gianluca Succurro
Comitato Magna Graecia