Maggio 3, 2024

La mattina del 10 gennaio 1987 sul Corriere della Sera uscì un articolo dai toni assai forti. Che non servì qualche ora dopo per incartare il pesce a chi aveva comprato il giornale, ma che sin da quel giorno e per gli anni successivi cominciò a far discutere, in Italia e non solo. E che soprattutto qualche anno dopo la sua uscita, vale a dire dopo le stragi del 1992 in cui trovarono la morte prima Giovanni Falcone e poi Paolo Borsellino, fece assai scandalo per i presunti riferimenti del suo autore, lo scrittore, il romanziere reale, il giornalista, l’illuminato e profetico intellettuale siciliano Leonardo Sciascia. Profetico perché a leggere i commenti più illuminati di questi ultimi anni a quel suo storico pezzo intitolato “I professionisti dell’antimafia”, a chi riflette prima ancora di scrivere non sovviene altro aggettivo.

Nelle sue prime righe, Sciascia si riferiva a «quella specie (molto diffusa in Italia) di persone dedite all’eroismo che non costa nulla e che i milanesi, dopo le cinque giornate, denominarono “eroi della sesta”». LEGGI ARTICOLO COMPLETO