Maggio 2, 2024

Confessioni d’un cronista. In vent’anni d’attività ho pianto solo due volte. La prima fu il giorno in cui vidi una cinquantina o più scatti fotografici relativi all’autopsia del corpo umano d’una ragazza, accoltellata non ricordo neppure quante volte e poi cosparsa di benzina per essere bruciata che stramazzava a terra ancora viva. Non volli riversarli sul mio computer e quella notte, e diverse notti ancora ebbi gl’incubi. La seconda è stata stamattina.

Quando ho dovuto dare l’annuncio di morte d’un luogo fisico del posto in cui non sono nato, ma in cui sono cresciuto, risiedo, e soprattutto vivo. Un luogo fisico nient’affatto simbolico. LEGGI ARTICOLO COMPLETO