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Aumento violenza sulle donne e fallimento educativo

di COMUNICATO STAMPA Feb18,2022


Femminicidi e stupri sono in aumento: tra gli ultimi emblematici episodi di una barbarie che non accenna a diminuire l’atroce delitto di Daniela Cadeddu, 51 anni,

nell’ Oristanese, uccisa dal marito, in seguito ad una lite, con un oggetto contundente e le violenze sessuali di Capodanno a Milano. Nel Report pubblicato dal Viminale emerge chiaramente che in Italia vi è un femminicidio ogni 72 ore. Sullo stupro, invece, non è facile ottenere dati realistici e confrontabili, dato che la maggior parte delle vittime di violenza sessuale sceglie – per paura, vergogna, sensi di colpa, rappresaglie da parte dello stupratore – di non denunciare. Le vittime di violenza sono donne oltraggiate da uomini malvagi e sani di mente che non accettano il rifiuto da parte della preda. È quanto dichiara l’Avvocato – Criminologa Luana Campa, Direttore Scientifico dell’Associazione La Giusta Difesa e Presidente Onorario del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano. È compito del giudice – che dev’essere preparato e specializzato – valutare correttamente se uno stupratore è pericoloso e può reiterare – aggiunge Campa. Si tratta di una valutazione prognostica basata sui precedenti giudiziari, su eventuali percorsi seguiti e, soprattutto, sulla modalità e sul numero dei reati consumati. E, sempre il giudice, può disporre perizie solo se c’è una patologia rilevante sul piano forense, al fine di stabilire quindi un’eventuale incapacità di intendere e volere del soggetto che ha agito violenza. Devo dire che, nella maggior parte dei casi, chi si macchia di questi crimini contro le donne non ha disturbi mentali: sono uomini che vanno riabilitati, responsabilizzati, rieducati. L’argomento tipico degli stupratori, vecchio come il mondo, usato anche contro Artemisia Gentileschi nel ‘500, è <>. Manca la percezione della violenza sessuale come reato. Non posso generalizzare, né tracciare il profiling tipo del sex offender – continua Campa – ne esistono di tutti i generi, ma ciò che sicuramente li accomuna è che tutti gli stupratori sono predatori, convinti del predominio maschile ! È più facile recuperare a comportamenti normali lo stupratore da branco piuttosto che il sex offender seriale che, anziché agire d’impulso, studia e prepara il piano meticolosamente. Ribadisco, ancora una volta, che non basta fare leggi più repressive se non cambia il modo di pensare. Le leggi ci sono, è la mentalità patriarcale che va sradicata a partire dalle scuole elementari. Bisogna lavorare sulla cultura e intervenire nelle scuole con l’educazione sentimentale. Dobbiamo riflettere sul fatto che oggi la famiglia è in crisi, non è più il centro dei valori fondanti la società. Mi vengono in mente i genitori dei ventenni accusati di aver stuprato una minorenne che hanno minimizzato l’accaduto. O la reazione furibonda di qualche noto politico quando in difesa del figlio e dei suoi amici accusati di stupro li ha definiti degli stupidotti che si stavano divertendo. Siamo davanti a un gravissimo fallimento educativo. Quando un figlio compie qualcosa di grave, madri e padri dovrebbero sentirsi corresponsabili e chiedersi dove hanno sbagliato. Devono assumersi la responsabilità e far capire ai figli la gravità del gesto, che richiede come unica strada l’espiazione. Un figlio che stupra è un criminale, non un ragazzo che fa una sciocchezza. Bisogna allenare sin da piccoli i nostri figli al rispetto dell’altro e alla gestione sana delle frustrazioni. Il corpo di una donna, come la sua anima, è sacro.

Avv. Luana Campa, Presidente Onorario Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano

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