Femminicidi e stupri sono in aumento: tra gli ultimi emblematici episodi di una barbarie che non accenna a diminuire l’atroce delitto di Daniela Cadeddu, 51 anni,
nell’ Oristanese, uccisa dal marito, in seguito ad una lite, con un oggetto contundente e le violenze sessuali di Capodanno a Milano. Nel Report pubblicato dal Viminale emerge chiaramente che in Italia vi è un femminicidio ogni 72 ore. Sullo stupro, invece, non è facile ottenere dati realistici e confrontabili, dato che la maggior parte delle vittime di violenza sessuale sceglie – per paura, vergogna, sensi di colpa, rappresaglie da parte dello stupratore – di non denunciare. Le vittime di violenza sono donne oltraggiate da uomini malvagi e sani di mente che non accettano il rifiuto da parte della preda. È quanto dichiara l’Avvocato – Criminologa Luana Campa, Direttore Scientifico dell’Associazione La Giusta Difesa e Presidente Onorario del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano. È compito del giudice – che dev’essere preparato e specializzato – valutare correttamente se uno stupratore è pericoloso e può reiterare – aggiunge Campa. Si tratta di una valutazione prognostica basata sui precedenti giudiziari, su eventuali percorsi seguiti e, soprattutto, sulla modalità e sul numero dei reati consumati. E, sempre il giudice, può disporre perizie solo se c’è una patologia rilevante sul piano forense, al fine di stabilire quindi un’eventuale incapacità di intendere e volere del soggetto che ha agito violenza. Devo dire che, nella maggior parte dei casi, chi si macchia di questi crimini contro le donne non ha disturbi mentali: sono uomini che vanno riabilitati, responsabilizzati, rieducati. L’argomento tipico degli stupratori, vecchio come il mondo, usato anche contro Artemisia Gentileschi nel ‘500, è <
Avv. Luana Campa, Presidente Onorario Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano