Corona di fiori deposta nei due cimiteri. Vicinanza a quanti hanno perso familiari.
Corigliano – Rossano. In vista della prossima riapertura dei cimiteri, una delegazione di consiglieri comunali si è recata stamani (domenica 3 maggio) nelle due aree cimiteriali cittadine per rendere omaggio, con una corona di fiori a tutti i defunti, in rappresentanza dell’intera comunità.
Giorno: 3 Maggio 2020
Alimenti, da lunedì 4 consentite attività da asporto
Covid-19/fase 2, Sindaco chiarisce su orari attività. Cimiteri, da martedì 5. Regole per sport individuale
Covid-19/fase 2, bar, pasticcerie, gelaterie, yogurterie e simili possono svolgere la loro attività fino alle 20.30; ristoranti, pizzerie, rosticcerie, pub e simili fino alle 22.30. Le attività miste, ovvero che condividono presso lo stesso esercizio più tipi di attività, sono obbligate a predisporre gli spazi per consentire la differenziazione degli orari. A definire orari ed attività consentiti a partire da lunedì 4 maggio sulla base delle disposizione dell’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) è una comunicazione odierna (domenica 3 maggio) del Sindaco Flavio Stasi nella quale vengono date indicazioni anche per l’ingresso ai cimiteri, lo sport individuale e le seconde case.
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Sanità in Calabria | Sul tavolo del ministro Speranza le proposte dei Democratici riformisti nel Pd
“Prima la salute!!!” è il titolo del corposo documento politico rivolto al titolare del dicastero
«Al Ministro della Salute,
on. Roberto Speranza.
Carissimo Ministro,
La sanità calabrese, nonostante il valido lavoro prestato da molti operatori sanitari, in questa fase di pandemia, è stremata da quasi 11 anni di “Piano di rientro dal debito” gestiti dal susseguirsi di 4 commissari affiancati, da tempo immemore, da KPMG e da AGENAS oltrechè dal Ministero della Salute e dal MEF. In questi anni sono stati chiusi molti presidi ospedalieri senza che questi fossero trasformati in “Case della Salute”, non sono state attivate le “Strutture sanitarie territoriali intermedie” provocando, pertanto, una “desertificazione della Medicina distrettuale” e saturando gli ospedali con le richieste, da parte dei calabresi, di prestazioni sanitarie prettamente ambulatoriali e domiciliari.