Auguri Smurra (FNA) a consiglieri eletti. Proposta: medici in pensione personale accoglienza.
CORIGLIANO-ROSSANO – Non ci sono più le campagne elettorali di una volta! È così tanta la distrazione e la disattenzione verso la sanità locale ed in particolar modo nei confronti della paradossale situazione del pronto soccorso dello Spoke Corigliano Rossano, che in queste concentrate settimane di incontri e passerelle, l’argomento non è stato per niente, o quasi, sfiorato.
Diversamente, ci saremmo illusi, come siamo ormai abituati a fare, di poter vedere la luce in fondo al tunnel dell’indecenza che gli utenti di questa comunità e di questo territorio sono costretti a subire. Bisogna ripartire da qui.
Ricorre all’ironia il vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltura (FNA) Mario Smurra per tornare a ribadire la necessità, non più rinviabile, che il nosocomio della terza città della Calabria sia adeguato, con mezzi e strumenti, alle sue dimensioni e alla sua importanza.
Nel formulare gli auguri di buon lavoro al neo Governatore della Calabria Jole Santelli, a tutto il Consiglio regionale e, in particolar modo, ai rappresentanti di questo territorio, Smurra sollecita interventi ed attenzione in merito al Pronto Soccorso, un’emergenza – sottolinea – che non si può più fare finta di non vedere.
Tutti gli operatori sanitari, in particolare i medici, ai quali rinnoviamo a nostra solidarietà – continua il Vice Segretario Smurra – svolgono egregiamente il proprio lavoro ma subiscono a loro volta la zavorra della burocrazia e, di conseguenza, della cattiva organizzazione che dipende anche dal sottodimensionamento del personale. Il perdurare dell’attuale situazione non può essere oltremodo tollerata dalla popolazione. Se nulla sarà fatto nel breve termine, non si escludono azioni di protesta.
Confusione nella sala d’attesa del Pronto Soccorso. Mario Smurra avanza la sua proposta per smistare rapidamente l’utenza e restituire rispetto al paziente e al personale umano, intesi come esseri umani. Propone di coinvolgere i medici in pensione, come personale d’accoglienza, primo soccorso e smistamento malati nei vari reparti.