Stasi: sistema istituzionale al collasso. Firmato contratto quadro, non c’era alternativa.
DICHIARAZIONE DEL SINDACO FLAVIO STASI
CORIGLIANO-ROSSANO – Il sistema istituzionale calabrese sta collassando ed è ciò che è parso evidente in questi mesi e, non ultimo, nel corso dell’assemblea ATO Rifiuti appena terminata. Insieme al 51% dei sindaci della Provincia (il 49% è sistematicamente assente), abbiamo votato per senso istituzionale l’idea di un “contratto quadro” di ambito con i gestori degli impianti
(per poi dover formalizzare un contratto reale per ogni singolo comune) e la presa d’atto delle tariffe “reali” del 2019, cioè quelle che tengono conto dei costi reali del sistema rifiuti calabrese, che ovviamente sono più alte di quelle previste.
Quali alternative c’erano? Nessuna. La Legge Regionale non da personalità giuridica all’ATO, quindi non può sottoscrivere nulla, al punto che questo organo pletorico non può neanche avere un suo bilancio e riversa i soldi dei Comuni sul bilancio del Comune di Cosenza, con la beffa che al momento sono bloccati dal dissesto. Considerata la condizione in cui sono quasi tutti i Comuni (ovvero vuoti) l’ufficio di Ambito è composto da 1 sola persona.
Si chiede, in pratica, ai Comuni, in queste condizioni, di sostituirsi alla Regione, riunendosi in un organo vuoto, per determinare le tariffe senza avere possibilità di incidere sui costi, e di sostituirsi a Regione Calabria e Commissariamento d’Emergenza laddove entrambi gli organi, persino quelli con poteri speciali, hanno fallito. Esempio: l’individuazione dei siti per gli impianti.
In pratica si intende scaricare sui Comuni, ancora una volta, i fallimenti di vent’anni di governi regionali e nazionali (i commissari erano scelti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri) e scaricare sui Comuni significa scaricare direttamente sui cittadini.
L’ho detto più volte e l’ho ripetuto anche oggi: questo è un sistema insostenibile e gli organi di Governo devono affrontare questa situazione prima che tutto questo si trasformi nell’ennesima emergenza sanitaria, ambientale, sociale. Questa è già un’emergenza istituzionale che non può essere ignorata e scaricata sui calabresi. Su questo ed altre cose, più che sui nomi e sulle liste, sarei curioso di sapere cosa intendono fare i candidati alla presidenza della Regione, con un grande timore: alla data del voto potremmo arrivarci con costi enormi e con i rifiuti per strada in tutta la Calabria.