Corigliano-Rossano domani sia onesta con la Città e faccia i nomi!

Corigliano-Rossano Domani, nell’ultimo comunicato, palesa tutte le difficoltà del rapporto con Stasi.

Tenuti alla porta, come parenti scomodi da invitare per forza, complici svarioni continui del Vicesindaco Malavolta, il peso specifico all’interno di questa giunta misurato per loro, spiace dirlo, è prossimo allo zero! Loro, innegabilmente, va ascritta la non valorizzazione ( e quindi la mortificazione) del corpo burocratico dell’ex comune di Corigliano, la mancanza di un’idea globale di Città e la TOTALE responsabilità del acuirsi dell’idea, specie nell’area urbana coriglianese, sbagliatissima, che la fusione non andasse fatta.

 Vi invitiamo, a guardare in faccia la realtà. E la Città. Con onestà. Se tenete davvero a cuore Corigliano-Rossano e siete politicamente onesti, si spieghi chiaramente dove, per come sibillinamente lasciato intendere nel vostro comunicato, si prendono le decisioni! E chi, al posto vostro le prende? Abbiamo sempre pensato che Stasi fosse politicamente eterodiretto, ma a questo punto la Città ha diritto di sapere il luogo ( case, studi professionali, chiese, moschee o …templi) in cui, alla faccia della democrazia, si decidono i nostri destini.

Gestione Stasi: l’Amministrazione del “cambiamento”?!

 Sono trascorsi, ormai, circa tre mesi dall’accesa campagna elettorale che ha decretato la vittoria del sindaco Stasi, il “sindaco del cambiamento”; colui che dai palchi urlava e garantiva, in antitesi all’inefficienza e all’inadeguatezza dei suoi predecessori , soluzioni immediate ai problemi insormontabili della nascente città.

Alla luce di questi mesi trascorsi sembra che la Fascia del primo cittadino sia più pesante di quanto forse lui stesso immaginasse. Quasi ormai, impossibile da indossare.

Problemi di complessa soluzione  continuano ad attanagliare, infatti, le due aree urbane  e pare che solo oggi, insieme a migliaia di cittadini,  lo stesso sindaco e la sua giunta stiano iniziando a rendersi  conto, non della loro incompetenza, ma della loro inesperienza ad amministrare la cosa pubblica e questa grande Città.

Dal suo insediamento ad oggi, non solo i cittadini non conoscono le linee programmatiche dell’Amministrazione – così come non è ancora chiaro cosa abbia lasciato la gestione commissariale su conti e progetti avviati, vista la nulla relazione dell’Assessore al Bilancio – ma non si sono  visti, neanche, atti di impulso che diano una chiara indicazione su cosa si stia facendo o progettando di fare per la città e il ruolo che questa  dovrebbe avere nel contesto regionale, considerando che siamo la terza realtà della Calabria.

Noi, come Civico e Popolare, gradiremmo indicazioni chiare da parte della giunta  su comesaranno affrontate  le piccole e grandi emergenze; ma, soprattutto, capire attraverso  quale atto, ad oggi prodotto, i cittadini dovrebbero carpire il cambiamento promesso.  Vorremmo, pertanto, capire se per cambiamento si intende avere un sindaco che nell’emergenza idrica guida un’autobotte; avere strade e spiagge invase da rifiuti di ogni genere, nonostante l’organizzazione di  task force;  erbacce che ormai vengono estirpate solo attraverso  roghi abusivi; cartelloni estivi (pubblicizzati come primi nella storia) ridimensionati, ma non certo nelle somme investite per realizzarli –frutto, peraltro, di progettazioni già avviate dalle precedenti  e “inadeguate” Amministrazioni ; istituzioni di albi già di fatto esistenti; o, ancora, avere un sindaco che si prende il merito di interventi già deliberati, appaltati ed eseguiti a due giorni dall’insediamento; come se chi Amministra avesse la bacchetta magica, ma soprattutto l’autonomia di poter disporre, in soli due giorni di mandato,  di risorse economiche e umane, senza  doversi attenere alle normali procedure amministrative, presumibilmente, fantasie di chi si improvvisa!

 Noi, nella qualità di opposizione, senza voler fare sterili polemiche, notiamo solo una città ferma, anzi, sarebbe il caso di dire, in “stasi”: orfana di una collegiale Amministrazione che  non si interfaccia  con gli uffici comunali, con i consiglieri di minoranza, né con i propri cittadini e che  si preoccupa, invece,  di accorpare o spostare (come si paventa) uffici e personale , senza alcuna programmazione chiara, ma solo, a quanto pare, per volontà del primo cittadino .

 Questo “status quo” pare stia facendo,  scricchiolare, a pochi giorni dalla sua nascita, la stessa maggioranza i cui esponenti e sostenitori, oramai, comunicano a mezzo stampa, sentendo il forte bisogno di ricordare al sindaco il proprio peso all’interno della medesima. Come già era accaduto affrontando il tema rovente dei “livellari” che ha fatto emergere conflitti d’interesse sia in seno alla Giunta che al Consiglio, ma che “il sindaco del cambiamento” non ha mai finora avuto il coraggio di risolvere, chiedendone le dimissioni – come, sicuramente, l’integerrimo Flavio Stasi ,nei panni di  ex consigliere di minoranza, avrebbe preteso.

 

Consapevoli dei ruoli che la cittadinanza ci ha voluto affidare e alla luce del poco tempo trascorso, ma indicativo della direzione, invitiamo il sindaco a riflettere sulle cause di questo suo “non governo”, valutando l’opportunità di un cambio di rotta: sostituendo, se necessario, pezzi della sua giunta che, come da lui preannunciato, sarebbe dovuta essere politica e di qualità, ma che, invece,  risulta essere assente e politicamente inadeguata, senza voler sminuire il calibro personale dei singoli componenti.

 

Lì, 8 settembre 2019                                                                                             per Civico e Popolare

                                                                                                                                     ALESSANDRA CAPALBO

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