Benedetto nel comune di Corigliano Rossano, e precisamente nella Piana Vernile dell’area urbana di Rossano, il Monastero Sant’Agostino. Si tratta della prima comunità monastica femminile italiana ad essere intitolata al vescovo di Ippona. Non a caso la benedizione avviene nella data del 28 agosto con una celebrazione presieduta dall’arcivescovo di Rossano-Cariati, monsignor Giuseppe Satriano.

Quattro le religiose della piccola comunità nata 10 anni fa, quando l’allora arcivescovo, monsignor Santo Marcianò, attuale Ordinario militare, offre alle monache dell’eremo di Lecceto, in Toscana, la possibilità di dar vita a una nuova fondazione monastica a Rossano. Le monache vengono così ospitate in una casa dell’Arcidiocesi, a pochi passi dall’ex seminario estivo – il loro futuro monastero – e cominciano a integrarsi nel territorio proponendo momenti di preghiera, dando vita ad incontri e promuovendo in particolare il calendario liturgico agostiniano.
“Sono state preziose opportunità per conoscerci, per intessere un dialogo; perché un monastero si regge anche sull’amicizia, sulla partecipazione e sul volontariato di tanti amici e fratelli laici. Inoltre tutto questo ha creato occasioni di catechesi – spiega suor Clara Cesaro, la più giovane della comunità – perché chi si avvicina a noi ritrova poi, ad esempio, il desiderio di prendere in mano Le Confessioni di Sant’Agostino, oppure ci interroga, ci fa domande sulla nostra vita, sul Vangelo, sull’esperienza di Agostino”.
Ad attirare un numero di persone sempre più crescente di anno in anno sono state, soprattutto, le festività del 27 e del 28 agosto, rispettivamente memoria di Santa Monica e di Sant’Agostino, da quattro anni precedute da un pellegrinaggio – con riflessioni a tema – che parte dalla cattedrale di Rossano fino a giungere alla casa delle monache. È la “Camminata nella terra del cuore”. Rivolta principalmente ai giovani, la proposta delle monache ha coinvolto centinaia di persone di ogni età.
Fabio Pistoia


 

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