Ha preso il via a Cropalati il Piccolo Festival delle Spartenze ‘19: identità, memoria e confronti

«Quel sogno di andar via da qui deve diventare una voglia irrefrenabile di ritorno». Sta tutta qui la sintesi del confronto-dibattitto che ieri (giovedì 31 luglio) ha aperto a Cropalati il Piccolo Festival delle Spartenze, giunto alla sua quarta edizione. Ogni giorno il Sud, la Calabria e soprattutto la terra della Sila Greca si trova a dover fare i conti con paesi in abbandono: un problema diventato questione predominante e momento di ampia discussione. Al quale hanno preso parte i tanti giovani, meridionali e non, che in questi giorni stanno prendendo parte al campus AsSud, un’altra delle tante attività promosse e proposte nel contesto del cartellone del Festival.

All’incontro-dibattito il direttore artistico del Piccolo festival delle Spartenze, Giuseppe Sommario, ha dialogato con l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Giuseppe Satriano, con i docenti universitari Gabriele Archetti della Cattolica di Milano e con il consigliere regionale, Giuseppe Giudiceandrea. A porgere i saluti, da padrone di casa, invece, il sindaco di Cropalati, Luigi Lettieri.

Del valore dei “campanili” ha parlato il Prof. Gabriele Archetti, ordinario di storia del Medioevo alla Cattolica, visti come valore propulsivo di identità che prende vita proprio durante l’età di mezzo. «Un tempo si costruivano i campanili come segno di predominanza e di isolazionismo oggi, invece, quei campanili possono diventare la chiave per costruire percorsi comuni, di condivisione tra territori, per dare opportunità di ritorno ai nostri giovani». Come? Per Archetti la soluzione è «collaborare, lavorare insieme per un’unione di Comuni, associarsi per diventare più forti senza però eliminare l’identità di ciascuno, conservandone dunque l’essenza e rispettandone gli spazi e le tradizioni».

«Creando una rete di collaborazioni – ha aggiunto l’arcivescovo Satriano – si potrebbe fare tanto, senza dimenticare le nostre origini, la nostra casa, poiché costruire in un luogo significa mettere radici. Vivificare il più possibile i borghi di appartenenza, lottare per migliorare – questo l’appello del presule – facendo restare i giovani, il cuore del domani, e cercando di essere fieri delle proprie risorse, che ci sono, è necessario solo promuoverle e rivalutarle». – Di “amministrazione comune”, invece, ha parlato il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, prospettandolo come metodo efficace per far rivivere i comuni calabresi. «Un apparato civico comune – ha detto – che funge da un contenitore in cui i vari paesi mantengono comunque la loro identità: potrebbe essere questa la chiave». Insomma, tesi e discussioni a confronto per tentare di rivitalizzare e dare concretezza ai luoghi del cuore, quelli che, purtroppo, oggi molti giovani mettono figurativamente nella loro valigia per partire verso altre mete e altri orizzonti.

Ma quella di ieri è stata una prima serata carica di tantissimi input e spunti di riflessioni conclusasi con il concerto in piazza di Peppe Voltarelli, uno dei più celebri cantastorie della Calabria nel mondo. Nel suo spettacolo di musica, ritmi e ritornelli dal sapore ancestrale ha ricordato i calabresi della diaspora quelli che sono andati via con la malinconia nel cuore. Di quelli che oggi parlano il “germanese” e “l’argentino” con il ricordo indelebile della loro terra natia. – Per consultare il cartellone degli eventi, dei laboratori e delle iniziative in programma fino al prossimo Sabato 3 Agosto è possibile consultare la pagina facebook ufficiale Piccolo Festival delle Spartenze.

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