No al tiro al bersaglio su Flavio Stasi, Sindaco da qualche ora


Non si tratta di salire sul carro dei vincitori, né tantomeno di difendere chicchessia. Terminate le elezioni ci sono, come sempre, vincitori e vinti, chi è felice perché ha visto trionfare colui il quale ha votato e chi, al contrario, è deluso per la sconfitta del proprio beniamino. Oggi, tuttavia, c’è un Sindaco, si chiama Flavio Stasi, ed è, come dallo stesso evidenziato, “il Sindaco di tutti”.

Si tratta, dunque, di riempire di contenuti, ciascuno nel rispettivo vissuto quotidiano, tale assunto, non limitandosi al solo dato formale. Lo si può e lo si deve fare tutti insieme, senza cadere nella tentazione di esser mossi da pregiudizi di sorta o affrettate opinioni, ma ispirandosi al buonsenso e con una buona dose di sano ottimismo.
Flavio Stasi è Sindaco solo da quale ora, ufficialmente da ieri è alla guida della città di Corigliano Rossano. Un Sindaco giovane per una comunità altrettanto giovane perché per la prima volta unica e unita. Un Sindaco che ha iniziato appena eletto ad occuparsi di quelle che sono le priorità del territorio comunale, dalla depurazione al decoro urbano, dalla pulizia della spiaggia e del lungomare al cartellone estivo, poiché il suo insediamento avviene in concomitanza con l’imminente ingresso della nuova stagione dedita alle vacanze.
Appare quindi stucchevole e per certi versi incomprensibile lo “sport” del tiro al bersaglio nei confronti di Stasi, già inoltrato da parte di taluni. È normale iniziare ad evidenziare problematiche e disagi, l’attesa è tanta, ma non si può pretendere da nessuno i miracoli. La bacchetta magica non ce l’ha né Stasi né altri. E compito del Sindaco di una comunità di circa 80mila abitanti non può essere mica quello di occuparsi in prima persona della singola fogna o del cassonetto, del palo della pubblica illuminazione o della specifica strada. Il suo compito, piuttosto, sarà quello di far funzionare nel migliore dei modi i preposti uffici e metterli tra loro in rete, e su questo percorso Stasi sembra avere le idee ben chiare.
Non si cada nel ridicolo nell’elencare a Stasi a mezzo social network, a distanza di poche ore dal suo insediamento e senza neppure una giunta, un’interminabile sequela di situazioni che non vanno in una città che oggi è la somma di due, o peggio ancora a chiedere al giornalista di evidenziare questo o quel problema. Occorre ripristinare la “normalità”, è stato detto, ed è in questo che consiste la “rivoluzione” che unanimemente ci s’aspetta. Ma non si cada nel ridicolo né in una reazione scomposta nel non dare un minimo di tempo al neo Sindaco di organizzare e programmare la mole di lavoro che gli spetta. Regaliamoci un po’ di speranza e crediamo oggi in modo concorde, pur tra diversità e differenze, nelle capacità amministrative e nei cerulei occhi del Sindaco Stasi.
Fabio Pistoia

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