Egregio candidato sindaco Gino Promenzio, so che stamane ti sei recato in caserma dai carabinieri per formalizzare una “diffida” nei miei confronti. Sai: avevo messo in conto magari una querela, che magari un giorno… E sai perché? Perché sei perfettamente uguale ad altri politicanti che sull’orlo d’una crisi di nervi decidono di rispondere in un modo assolutamente non più originale, lasciatelo dire, alle notizie d’un giornale e d’un giornalista che male interpreti come “attacchi” personali di presunto carattere diffamatorio. Allora – onde evitare di male interpretare anch’io – pubblicamente ti domando: la tua è una minaccia avente l’obiettivo d’impedirmi di svolgere il mio lavoro?

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