Il titolare della stazione di rifornimento “Energetiche” unica vittima costituitasi parte civile

Davanti ai giudici del collegio penale del Tribunale di Castrovillari – presidente Anna Maria Grimaldi, a latere Francesca Marrazzo e Rossella Gallo – nella mattinata di ieri s’è celebrata una delle udienze “chiave” del processo denominato “Tribunale” che vede alla sbarra un nugolo d’imputati tutti coriglianesi. A rappresentare l’accusa il pubblico ministero Antonino Iannotta. Al centro del dibattimento relativo all’inchiesta condotta dai carabinieri della Sezione operativa della Compagnia coriglianese, un rosario d’estorsioni, furti, rapine, danneggiamenti e tant’altro. Persino l’incendio appiccato all’autovettura d’un appuntato degli stessi carabinieri locali impegnati nella complessa attività d’indagine portata avanti anche con l’ausilio d’intercettazioni telefoniche e video-ambientali.

Praticamente, si tratta delle ritenute leve criminali coriglianesi cresciute all’ombra del presunto boss di ‘ndrangheta Filippo Solimando, 49 anni, detenuto al 41 bis da quattro anni e ritenuto il capo indiscusso dell’associazione per delinquere sgominata all’alba del 14 marzo dello scorso anno. LEGGI ARTICOLO COMPLETO

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