Il cantiere dei lavori avrebbe dovuto aprire i battenti lo scorso 10 luglio, ma già v’era un ritardo. Due giorni dopo, il 12, la maxinchiesta della Procura di Castrovillari sul ritenuto cartello illecito d’imprese finalizzato all’accaparramento d’appalti pubblici attraverso l’adulterazione della gare in tutt’Italia, vedeva finire in manette ed in carcere, sotto i colpi d’una corposa ordinanza cautelare del giudice per le indagini preliminari del Tribunale Luca Colitta, il 35enne Piero Benincasa (foto)

 

 

 

 

originario di Corigliano ma da qualche anno residente a Vallefoglia, in quel di Pesaro-Urbino, e nei guai pure la sorella 26enne Serena Benincasa, anch’ella residente nello stesso Comune del Pesarese. LEGGI ARTICOLO COMPLETO

 

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