Comune allo sbando su efficienza e trasparenza

Chiesto altro incontro al Commissario
Ormai non ci sono più alibi. Il periodo di naturale “spaesamento” causato dalla pessima gestione della fase pre-commissariale da parte delle amministrazioni comunali uscenti, è finito da un pezzo.
Tuttavia riteniamo che la gestione commissariale, nonostante ci si stia avvalendo di ben 3 sub-commissari (praticamente una giunta), sia ancora totalmente immobile.

 Ma ciò che preoccupa di più è che i quattro commissari sembrano totalmente chiusi a qualsiasi forma di partecipazione e collaborazione con il territorio che amministrano, e questo non lo troviamo soltanto sbagliato, ma anche preoccupante in quanto lascia legittimamente presagire ulteriori azioni deleterie e dannose. Si pensi al possibile taglio di servizi essenziali per la comunità come l’assistenza fisica, il verde pubblico, mensa e trasporto per bambini eccetera.
Una situazione che ci preoccupa fortemente e che non esiteremo a sottolineare ancora una volta al commissario, al quale abbiamo chiesto un ennesimo incontro sperando che ci si apra finalmente al confronto. Ma essere aperti al confronto non vuol dire non vedere ciò che sta accadendo.
Ci preoccupa il modo con il quale si sta gestendo la macchina comunale, ancora sostanzialmente ancorata al peggio delle caratteristiche dei due comuni e laddove non si sta in alcun modo andando nella direzione di un efficientamento reale della struttura comunale.
Continua a mancare inspiegabilmente un piano anti-corruzione e non si è minimamente dato vita alla rotazione del personale, almeno del personale non dirigente, nonostante – proprio a seguito di una nostra denuncia – l’Anac avesse già intimato all’ex Comune di Rossano di procedere immediatamente alla rotazione del personale.
Qualche strampalato amministratore sembra stia addirittura ipotizzando che, trattandosi di un nuovo ente, non si debba procedere alla stesura del piano anti-corruzione, il che risulterebbe emblematico rispetto alla approssimazione con la quale si stanno gestendo i primi passi del nuovo comune. Che sia o meno un nuovo comune, infatti, non fa alcuna differenza rispetto alla calcificazione dei ruoli chiave e sensibili rivestiti all’interno della struttura comunale, quei ruoli per i quali la normativa impone la rotazione proprio come forma di prevenzione della corruzione.
Non solo. Nelle scorse settimane abbiamo chiesto ed ottenuto documentazione relativa a coloro i quali sono stati scelti dai commissari per ricoprire incarichi di responsabilità nelle “unità di staff”, dal momento che per questo tipo di incarichi non sono stati resi pubblici i criteri oggettivi con i quali si è operato, in perfetto stile prima repubblica.
Ebbene riteniamo preoccupante ed inspiegabile che sia stato scelto come responsabile dell’ufficio legale del nuovo comune chi ha retto l’ufficio legale dell’ex comune di Corigliano Calabro fino allo scioglimento dell’ente, il quale oltre ad essere stato condannato dalla corte dei conti per danno erariale, è stato giudicato da parte del Nucleo di Valutazione (ente terzo che ha il compito specifico di giudicare le performance degli uffici) come “Non conforme”, ovvero col giudizio peggiore possibile, e con valutazioni come “obiettivi di settore” punteggio zero, “capacità di differenziazione” punteggio zero, “comportamenti organizzativi” punteggio zero.
Sulla base di quale logica il commissario ha deciso di affidare l’importantissimo ufficio legale del Comune di Corigliano-Rossano, che andrà a gestire un contenzioso di milioni di euro e che quindi determinerà il futuro dell’ente e della città? Lo spieghi ai cittadini.
Stendiamo un velo pietoso, poi, sugli ultimi atti della giunta Geraci (su quelli della Giunta Mascaro ci siamo già abbondantemente espressi ed abbiamo già prodotto documentazione per gli enti di controllo), a partire proprio dal decreto sindacale con il quale Geraci, superando l’organo di valutazione, ha disposto il pagamento dell’indennità di risultato proprio al responsabile dell’avvocatura, giustificando con un ingiunzione di pagamento ottenuta da quest’ultimo. Ai sensi della 241/90, abbiamo chiesto copia dell’opposizione prodotta dal Comune all’ingiunzione, ma tra gli atti che ci sono stati consegnati questo manca.
Cosa dobbiamo pensare? Forse che l’avvocatura comunale di Corigliano Calabro non ha tutelato gli interessi dell’ente, cioè non ha prodotto l’opposizione ad un atto ingiuntivo ottenuto dal proprio responsabile?
Attendiamo risposte su questo; sul perchè a seguito di sentenza di condanna da parte della Corte dei Conti (sentenza n. 268/2017 C.D.C. Calabria) non sia stato applicato il regolamento di funzionamento degli uffici e dei servizi per tutti i condannati; sulla legittimità di parcelle liquidate al 100%; sulla legittimità della liquidazione di diritti di segreteria ad un ex segretario per decine di migliaia di euro eccetera eccetera eccetera.
Attendiamo delle risposte non per rintuzzare questo o quell’ufficio, né per operare qualche mera sostituzione di personale: delle posizioni dei singoli dipendenti non ci importa assolutamente nulla, anzi riteniamo deprecabile la logica del passato – che non sembra ancora del tutto sparita – di produrre avanzamenti di carriera o mortificazioni personali in base alla simpatia politca dei dipendenti o, peggio ancora, in base ai legami personali.
Ciò che invece ci sta profondamente a cuore e per il quale lotteremo aspramente anche in questa fase, è che l’organigramma del nuovo ente, in profonda discontinuità con il passato recente e remoto dei due comuni estinti, si strutturi mirando alla totale trasparenza ed efficienza, e che si operi adottando il massimo rispetto della normativa vigente e criteri oggettivi di gestione.
Ci auguriamo, in questa battaglia, di trovare d’ora in poi nel Commissario un valido alleato, cosa che fino ad ora, purtroppo, non è accaduta.
Gli ex consiglieri di opposizione, Comune di Rossano
 
Achiropita Scorza
Marinella Grillo
Tonino Caracciolo
Flavio Stasi
 

 

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