“Totale obsolescenza degli impianti di depurazione rossanesi”.
E’ questa la gravissima situazione che la deputata del M5S Elisa Scutellà non esita a denunciare, dopo aver provveduto ad ispezionare accuratamente gli impianti di Sant’Angelo, Seggio e Piragineti. “Ho dovuto prendere atto con mio sommo rammarico che ci troviamo di fronte ad una situazione ambientale molto precaria che l’assenza di interventi e l’inerzia di Comune e Regione hanno ulteriormente aggravato. 

 

 

 

Il depuratore di Sant’Angelo è quello che desta particolare preoccupazione a causa della vetustà dei macchinari logorati e la cui usura consente il funzionamento di un solo compressore sui tre in dotazione. I processi di depurazione non avvengono come dovrebbero e una delle vasche presenta una grossa crepa che ha messo a nudo le componenti in ferro già visibilmente ossidate”. Una situazione che, con molta probabilità, interessa anche la condotta sottomarina le cui falle, già soggette ad un rattoppamento lo scorso anno, “sono dovute chiaramente all’assenza di un impianto di protezione catodica che impedisce alla condotta di deteriorarsi”. La Scutellà prosegue poi la sua analisi individuando una serie di mancanze a livello istituzionale. “Il codice dell’ambiente è stato ripetutamente calpestato dall’Autorità d’ambito e dalla Regione Calabria la quale ha il dovere di intervenire al fine di rendere e mantenere efficiente gli impianti di depurazione. Non può infatti addurre, come è stato fatto, l’avvenuto stanziamento e finanziamento del depuratore consortile, atteso che, in base al D. Lgs 152/2006, grava sulla stessa l’onere di predisporre tutti gli strumenti necessari per il funzionamento di quegli impianti non ancora dismessi. D’altronde non poteva non essere così. Non si può infatti ritenere che nelle more della realizzazione del nuovo depuratore possa essere consentito di inquinare impunemente i nostri mari e le nostre risorse idriche”. Giustificazioni che la deputata del M5S quindi boccia in quanto inaccettabili perché in palese violazione di legge. “La Regione Calabria intervenga immediatamente ovvero disponga la restituzione di quanto i cittadini hanno pagato a titolo di servizio di depurazione in quanto mai adeguatamente erogati. Infatti, sulla scorta della sentenza della Corte Costituzionale n. 335/08, è da considerarsi illegittimo l’addebito al cittadino del pagamento della suddetta tariffa se gli impianti di depurazione risultano essere inattivi, pur se temporaneamente. Frattanto, gli enti locali hanno il dovere di esentare tutti i servizi dall’applicazione di qualsivoglia tariffa di depurazione. Troppe vessazioni sono state perpetrate nel mio territorio e nella mia città. Per questo motivo rappresenterò le ragioni dei miei concittadini nelle sedi istituzionali a cominciare proprio dal presidente Oliverio al quale chiederò un incontro a breve sulla questione”.

Elisa Scutellà
Portavoce M5S Camera Deputati

 

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