Mi solleva la notizia ufficiale della riattivazione dal prossimo giugno, presso lo Spoke di Corigliano-Rossano, dell’ambulatorio per il controllo dei trapiantati renali e di quello dedicato alla pre-dialisi, per cui da ex dializzato e poi da trapiantato mi sono battuto anche prima della recente elezione in parlamento. Sarebbe assurdo se pazienti così delicati fossero costretti a spostarsi altrove, a subire ancora problemi organizzativi e carenze derivanti dalla gestione dei servizi sanitari, dominata da logiche contabili disumane e contrarie ai fondamenti del diritto. 

 

Tuttavia la strada da fare è ancora molto lunga, anche per l’immobilismo del consiglio regionale, che ha pilatescamente rinunciato alle proprie prerogative. In Calabria la specialistica resta il problema principale, nonostante i passi in avanti nel pubblico. Purtroppo, la politica rimane in generale miope: spesso sponsorizza la sanità privata e si rassegna allo smantellamento dei servizi determinato dagli obblighi, folli, di contenimento della spesa.

Servono maggiori risorse alla sanità calabrese, per cui abbiamo già presentato una proposta di legge, a prima firma Dalila Nesci, che riscrive le norme sul commissariamento e sulla ripartizione del Fondo sanitario alle Regioni. Intanto sollecito il presidente del consiglio regionale, Nicola Irto, a convocare al più presto il tavolo di confronto con l’intera deputazione calabrese, anticipato al collega 5stelle Giuseppe d’Ippolito – Portavoce M5s alla Camera dei Deputati, sulle priorità e competenze istituzionali in questa fase commissariale, volutamente interminabile.
 

 

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